“La simmetria appartiene al passato, mentre l'asimmetria è moderna, perché è dinamica, ed un punto fermo per il progettare contemporaneo. …”
Una mente minimalista e razionalista. Una ricerca senza compromessi, basata sulla sintesi e sulla sottrazione come regola di partenza. Grafico, designer, architetto. Nulla nel suo lavoro è lasciato al caso, nulla è superfluo di ciò che rimane dopo il vaglio della sua critica ed indagine. La sobrietà formale governa ogni suo intervento nello spazio.
«La mia ambizione non è progettare un manifesto, è progettare uomini – afferma - Progettare la propria esistenza è un impegno che deve costituire la nostra principale preoccupazione: e questo impegno deve essere continuo e totale, non saltuario e relativo». Da questo punto filosofico esistenziale la nascita della “Bottega”, un nuovo tipo di insegnamento.
Il suo rapporto con il colore e la sua assenza rivestono un punto fondamentale della sua personalità. Il bianco ed il nero sono i colori della razionalità. Sono lo specchio della cultura, mentre il colore appartiene al mondo naturale.
Coerentemente i suoi progetti grafici e di design rispecchiano questa filosofia: il rigore del contrasto del bianco e del nero, il rapporto di tensione dinamica tra pieno e vuoto Il manifesto è lo spazio della libertà di pensiero, senza limiti né regole, l'obiettivo è chiamare l'intelletto dell'osservatore allo sforzo costruttivo dell'interpretazione. I caratteri tipografici sono la "grammatica" della sua filosofia: piccolissimi se bisogna sottolineare lo spazio della lettura, grandi se rappresentano il pensiero. La gabbia grafica è apparentemente libera. Nei suoi progetti ricerca ogni elemento che stimoli l'osservatore a non essere passivo: avvicinarsi, girare i fogli, unire le pagine, ad "agire" con il proprio senso critico e l'immaginazione. Progredire con la trasgressione sempre.
Ca’ di Fra’ presenta una serie di manifesti dal sapore concettuale e dall’eleganza assoluta, omaggio ad un maestro della linearità espressiva.
Note biografiche
Angiolo Giuseppe Fronzoni nacque a San Mommè i(Pistoia) il 5 marzo 1923 e morì a Milano l’ 8 febbraio 2002.
Nel 1947 a Brescia fondò e diresse il giornale “punta” una rivista di arte e letteratura Nel 1953 a Bescia progettò la grafica della collesione di arte conemporanea“Cavellini. Nel 1953 si trasferì a Milano dove aprì uno studio. Nel 1962 progettò la lampada “ Quadra”. Nel 1963 progettò le valige “Forma Zero”per Valextra“. Dal 1963, al 1980 progettò e coordinò l’ immagine visiva con cataloghi e manifesti per le varie esibizioni dei vari artisti per la galleria di arte moderna “La Polena” a Genova Nel 1964 progettò la gamma di mobili “Serie 64” Dal 1965 al 1967 fu redattore della rivista di architettura “Casabella”. Nel 1966 progetta la grafica e l’immagine coordinata per la Biennale di Venezia Nel 1966 progetta la grafica della celebre manifesto per la mostra di Lucio Fontana a Genova. Nel 1966 collabora al restauro del edificio storico Palazzo Balbi Senarega di Genova e della sua coversione Nell’ Istituto della Storia dell’Arte. Nel 1967 progettazione grafica del manifesto per il Museo Sperimentale di Arte Contemporanea di Torino. Nel 1967 progettazione grafica del manifesto per l’esposizione su Gio Ponti a Milano. Dal 1967 al 1969 insegnante alla Società Umanitaria di Milano su invito di Albe Steiner. Dal 1968 al 1988 insegnante all’ ISA ( Istiuto d’arte) a Monza. Nel 1969 progettazione grafica dei manifesti per il Festival del cinema Cinema e per il Festival del teatro per la Biennale di Venezia. Nel 1969 progetta l’esibizione del “Nouveau Realisme 1960 – 1970” alla Rotonda della Besana a Milano. Nel 1969 restauro dell’edificio storico delle, Scuderie del Collegio Cairoli convertito nella Galleria d’Arte Universitaria a Pavia Nel 1974 progetto con Hianni Bortolotti della Casa Biagetti nell’ Isola della Capraia Nel 1976 restauro di una casa XVII sec. Convertita nel Museo Walser ad Alagna Valsesia per la quale gli venne assegnato il premio “ZianotiBianco”. Dal 1976 al 1977 insegnante all’ ISIA ( Istituto di Arti Applicate) di Urbino. Nel 1978 -1979 fondò e diresse l’ICV (Istituto pere le Comunicazioni Visuali) a Milano. Dal 1979 al 1981 gli venne assegnato il progetto “ Arte e la Città” Dal Dipartimento della Cultura del Comune di Genova coinvolgendo i disegni grafici e disegni di allestimento e la trasformazione del teatro Falcone nella galleria d'arte Moden. Dal 1982 al 2001 fondò e diresse la "Bottega" una scuola di Workshop a Milano.