Fabio Civitelli disegna Tex dal 1985 quando realizzò su testi di Claudio Nizzi il lungo episodio “I due killers”. E’ ormai riconosciuto tra i maestri del genere western: dal caposcuola Aurelio Galleppini agli indiscussi Giovanni Ticci, Fernando Fusco, Guglielmo Letteri, Erio Nicolò.
La sua certosina propensione al dettaglio non nasce mai dal vezzo, ma dal puro piacere per la perfezione che solo la vera passione riesce a dare.
Il suo amore per le arti visive (fumetto, pittura, fotografia) lo hanno spinto a varcare il limite del disegno. Inevitabile il suo approdo alla tela e alla pittura, vissuta non come “sostituta”, ma come complemento e integrazione.
Impossibile imbrigliare lo spirito creativo in schemi rigidi. Lo dimostra, ancora una volta Fabio Civitelli. Le sua pittura è colta, ricca di rimandi storici, ambientali e fotografici, mai improvvisata. La natura gioca un ruolo da protagonista: deserti arroventati, acque increspate, picchi selvaggi e ampie vallate prendono vita davanti ai nostri occhi stupiti e tornati bambini. Narrazioni che strizzando l’occhio alla nostra parte infantile, parlano al nostro presente. Interi racconti racchiusi in un’immagine ci proiettano in un mondo “altro”, dove tutto è ancora possibile e chiaro.
Ma la vera protagonista è la luce che prende vita come in un caleidoscopio. Pochi si soffermano a pensare che, in realtà, tutto nasce dall’uso sapiente di un unico colore: il nero, declinato in mille sfumature fino ad approdare alla sua stessa assenza.
L’occasione per questa nuova mostra di “Civitelli artista” è il compleanno di Tex: 75 anni portati benissimo verrebbe da aggiungere. Buon compleanno Tex!